"il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni"

sabato 28 novembre 2015

Una bella casa elegante.

Siamo nella fredda Svezia e in questa casa elegante niente è lasciato al caso.
I lampadari chandeliers, uniti ai mobili di nero vestiti, donano un tocco elegante e chic a questa casa dagli ampi spazi.
 I pavimenti in legno, fanno da base a queste due enormi stufe in maiolica per riscaldare le gelide giornate d'inverno.










credits entrance makleri

Passate un felice weekend amici.
MiLa

giovedì 26 novembre 2015

Vetrine di Natale.

Buongiorno ragazze, eh si ci siamo, Natale si sta avvicinando sempre più e con tutti i fatti agghiaccianti che stanno succedendo nel mondo, si ha sempre più voglia di famiglia, di amore e soprattutto di pace...
Ma cerchiamo di andare sempre avanti, a volte anche con leggerezza per non smettere mai di sperare! Ed è qui che vi presentiamo le vetrine di un negozio di due nostre amiche, Il Fornaio di Albino (Bg), nella quale ci siamo cimentate nell'allestimento degli addobbi.
Siamo partite con tutti i nostri addobbi e dobbiamo dire che non è stato facile lavorare tra pizze farcite, torroni, spumiglie, focacce e dolci di ogni genere, ma per fortuna, avevamo il pancino pieno grazie ad un lauto pasto di sushi offerto da loro. (We looove it!)
 A voi il risultato, sottolineando il fatto che è stata davvero una giornata fatta di sorrisi e allegria...











Un abbraccio stretto stretto...
Mina&Laura

martedì 24 novembre 2015

Il dolce momento del thé...

Buongiorno mondo, ora che il freddo è arrivato, non c'è nulla di più carino che bersi un bel thè per scaldarsi un po'...
E visto che secondo noi, il thè da solo è un po' triste, vuoi non aggiungerci anche un bel tortino al cioccolato con una deliziosa salsa ai lamponi calda e un tortino di carote con una glassa allo zucchero?!
Ma certo che siiii....





È  un'ottima idea per dare una sferzata d'energia a questo inizio settimana.
Buona giornata amiche.

MiLa

sabato 21 novembre 2015

Cambiando colore...

E ridaiiie direte voi...ebbene si!! L'ho fatto ancora, ho cambiato colore a qualcosa...
Dopo aver dipinto delle sedie in questo delizioso verde country per un lavoro commissionatoci, mi era avanzato della vernice...non volevate farla seccare vero???!!! Ah ah ah
Quindi rieccomi con la carta vetrata in mano accompagnata da una pennello e via...ho dato un bellissimo tocco country a questi due sgabelli della cucina...
Un piccolo tocco di colore in casa mia, ogni tanto, mi garba assai...




Passate un sereno weekend amici.
Un bacio

MiLa

giovedì 19 novembre 2015

La via delle spezie!

In ogni mercatino o sagra che si rispetti c'è un banco con questo tripudio di colori e di profumi.
A volte sottovalutate, le spezie possono cambiare totalmente il sapore di un piatto se usate bene.
Nel mondo medievale erano i prodotti di maggior valore che giusitificavano l'apertura di nuove rotte.
L'uso delle spezie trae origine da tempi lontani, da popoli antichi come gli Egizi che le usavano a scopo medico, culinario ed estetico.










MiLa

martedì 17 novembre 2015

Je suis Paris.




Gli attentati di Parigi: perché tutti noi pensiamo «Je suis Paris»
Alla distruzione dei simboli rispondiamo creandone di nuovi o rinnovandone altri: in queste ore le città si dipingono addosso il tricolore francese.



Ciò che risulta evidente, al risveglio dalla notte più nera di Parigi, è che lo Stato islamico è sensibile ai simboli. Lo avevamo intuito dopo l’assalto a Charlie Hebdoe considerata la retorica stucchevole con cui i jihadisti pubblicizzano se stessi. Ma in molti abbiamo voluto credere che per il giornale satirico si trattasse della reazione sproporzionata a un’offesa e, quanto alla propaganda del Califfato, ce ne siamo spesso presi gioco. Anche dopo la spiaggia di Sousse. Anche dopo il museo del Bardo di Tunisi.

La scelta degli obiettivi di venerdì notte - uno stadio di calcio, una sala per concerti, alcuni ristoranti - non lascia dubbi ulteriori sull’antipatia che i fondamentalisti provano per i nostri riti «osceni», un’antipatia che rasenta l’infantilismo. Come il ragazzo rabbioso e sadico che buca il pallone per sabotare il gioco, l’Isis sbraita agitando i kalashnikov: «Non guarderete più le partite di calcio! Non uscirete più a cena! Non andrete più ai concerti, né al mare, né alle mostre! Se non possiamo prevalere, state certi che renderemo la vostra vita molto più triste!».

Nessuno di noi crede sul serio che funzionerà, altrimenti non avremmo la forza di far proseguire il nostro mondo ogni mattina. Tuttavia, è indubbio che alla civiltà odierna sia richiesto (ormai da più di un decennio) uno sforzo di comprensione maggiore di se stessa e delle cause recondite di quanto sta accadendo. È davvero in corso un qualche tipo di resa dei conti? E per che cosa? La civiltà del benessere sta espellendo un fiotto di irrazionalità? Noi ne abbiamo colpa? Oppure una parte degli uomini ha semplicemente perso il senno? Per il momento gli atti terroristici si susseguono assai più rapidi delle interpretazioni convincenti. E, in assenza di quelle, dilagano le teorie semplificatorie, specie fra i più giovani e impressionabili.

Esiste però una reazione istintiva - e unificante - che il nostro mondo ha dimostrato di avere in seguito alle tragedie più recenti: alla distruzione dei simboli, rispondiamo con la creazione continua di simboli nuovi. O con il rinnovamento di altri che esistono già, come in queste ore, nelle quali le città si dipingono addosso i tre colori della bandiera francese. È una fucina inarrestabile ed è un veicolo di commozione che non sta perdendo il suo potenziale, anzi, lo sta aumentando sempre. Stavolta è chiaro che, dietro quella che per eccesso di pudore chiamiamo anodinamente «solidarietà», si affaccia invece qualcosa di più intenso: una professione di fede, un atto religioso. Il riferimento alla trascendenza è addirittura esplicito nell’imperativo che ricorderemo di questi giorni tetri: «Pray for Paris».

Nella sua «breve storia dell’umanità» («Da animali a dei», Bompiani, 2014), lo storico israeliano Yuval Noah Harari sostiene che «la religione può essere definita come un sistema di norme e valori umani che si fonda sulla fede in un ordine sovrumano». Secondo la sua classificazione, la fede dominante di noi occidentali sarebbe quella che lui chiama «umanesimo liberale», una fede che pone a comandamento supremo la salvaguardia della libertà di ogni individuo, che ha avuto la Rivoluzione francese come propria guerra santa, per libro sacro la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e, come eroina immortale, Marianne ritratta nel dipinto di Delacroix. Harari è del tutto imparziale nella sua trattazione: le cose sarebbero potute andare diversamente, dice, saremmo potuti diventare una società comunista, nazista, islamico-fondamentalista o magari zoroastriana, ma storicamente non è avvenuto. Ha prevalso la fede in ideali diversi: libertà, uguaglianza, fratellanza.

È pur certo che, come ogni religione, anche la nostra conosce limiti e difetti e derive di violenza. Nondimeno è la nostra, e adesso che viene minacciata in maniera grave e sistematica, occorre riconoscerla come tale, come una conquista a cui teniamo, non necessariamente eterna, e che potrebbe andare perduta se non difesa da ognuno nel proprio intimo e da tutti insieme. Per questo vestiamo i nostri monumenti e i nostri luoghi sacri - piazze, stazioni, teatri e grattacieli - con la bandiera francese: per proteggerli, perché non rischino mai la fine di Palmira, Hatra e Mosul. Intanto facciamo circolare i messaggi e ci contiamo. Se l’Isis o qualunque altra suppurazione della modernità continuerà a minacciare la nostra religione libertaria, saremo infine capaci di diventare altrettanto fanatici?

Ma adesso è il momento di piangere i morti. Com’era già successo per Charlie Hebdo, sarebbe bello se non li piangessimo solo come vittime della malasorte o di una calamità oscura e imprevedibile, bensì come martiri. Martiri caduti in nome della fede che ci accomuna, mentre ne professavano il culto. Se così faremo, forse, anche la paura si affievolirà, lo sgomento verrà riempito dalla tristezza, sì, ma da una tristezza anche piena di orgoglio. E, a partire da oggi, non rinunceremo a frequentare ancora i nostri templi, sebbene qualcuno li consideri corrotti e sbagliati. Torneremo a guardare le partite di calcio dalle tribune, ordineremo cibo impuro nei ristoranti, andremo nelle sale dei concerti a riempirci i timpani di rock, e in aereo voleremo a Parigi.


Testo di Paolo Giordano per il Corriere della Sera



Parigi spegne le luci ed il mondo le accende per lei.



Libertè  Egalitè  Fraternitè 

sabato 14 novembre 2015




"...continua la commedia della tolleranza, la bugia dell'integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un'esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in Paesi lontani. Bè, il nemico non è affatto un'esigua minoranza. E ce l'abbiamo in casa. Ed è un nemico che a colpo d'occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all'occidentale e, secondo i suoi complici in buona o malafede perfettamente inserito nel nostro sistema sociale. Cioè col permesso di soggiorno. Con l'automobile. Con la famiglia. E pazienza se la famiglia è spesso composta da due o tre mogli, pazienza se la moglie o le mogli le fracassa di botte, pazienza se non di rado uccide la figlia in blue jeans, pazienza se ogni tanto suo figlio stupra la quindicenne bolognese che col fidanzato passeggia nel parco. E' un nemico che trattiamo da amico. Che tuttavia ci odia e ci disprezza con tanta intensità. Un nemico che in nome dell'umanitarismo e dell'asilo politico accogliamo a migliaia per volta anche se i Centri di accoglienza straripano, scoppiano e non si sa più dove metterli. Un nemico che in nome della "necessità" invitiamo anche attraverso l'Olimpo Costituzionale. Un nemico che le moschee le trasforma in caserme, in campi di addestramento, in centri di reclutamento per i terroristi, e che obbedisce ciecamente all'imam. Un nemico che appena installato nelle nostre città o nelle nostre campagne si abbandona alle prepotenze ed esige l'alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza.
Tutte cose che ottiene senza difficoltà. Un nemico che ci impone le proprie regole e i propri costumi. Che bandisce il maiale dalle mense delle scuole, delle fabbriche, delle prigioni. Che aggredisce la maestra o la preside perché una scolara ben educata ha gentilmente offerto al compagno di classe musulmano la frittella di riso al marsala cioè "col liquore". E attenta a non ripetere l'oltraggio. Un nemico che negli asili vuole abolire anzi abolisce il Presepe e Babbo Natale. Che il crocefisso lo toglie dalle aule scolastiche, lo getta giù dalle finestre degli ospedali. Lo definisce "un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare i bambini musulmani". Un nemico che in Inghilterra s'imbottisce le scarpe di esplosivo onde far saltare in aria il jumbo del volo Parigi-Miami. Un nemico che ad Amsterdam uccide Theo van Gogh colpevole di girare documentari sulla schiavitù delle musulmane e che dopo averlo ucciso gli apre il ventre, ci ficca dentro una lettera con la condanna a morte della sua migliore amica. Il nemico, infine, per il quale trovi sempre un magistrato clemente pronto a scarcerarlo....Il declino dell'intelligenza è il declino della Ragione. E tutto ciò che oggi accade in Europa, in Eurabia, ma soprattutto in Italia è declino della Ragione.
Prima d'essere eticamente sbagliato è intellettualmente sbagliato.
 Contro Ragione illudersi che esista un Islam buono e  un Islam cattivo ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l'Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l'affogar dentro lo stagno, è contro Ragione.
Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione.
 Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l'arsenico nella minestra è contro Ragione.
 Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro Ragione.
 Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell'avvenire è contro Ragione.
 Perché non si può purgare l'impurgabile, censurare l'incensurabile, correggere l'incorreggibile.
Ed anche dopo aver cercato il pelo nell'uovo, paragonato l'edizione della Rizzoli con quella dell'Ucoii, qualsiasi islamita con un po' di cervello ti dirà che qualsiasi testo tu scelga la sostanza non cambia.
 Le Sure sulla jihad intesa come Guerra Santa rimangono.
E così le punizioni corporali.
Così la poligamia, la sottomissione anzi la schiavizzazione della donna.
Così l'odio per l'Occidente, le maledizioni ai cristiani e agli ebrei cioè,
ai cani infedeli.."


Oriana Fallaci

Una casa dall'animo nobile.

Ma buongiorno amiche nostre, come state? Noi stiamo bene e questo mese di novembre, pur piacendoci poco, ci sta regalando un sacco di giornate meravigliose...quasi primaverili!
Ma veniamo al post di oggi, siamo in Catalogna dove questa casa colonica dai grandi spazi aperti si è estesa fino al portico in pietra e travi in legno che, altro non è, un prolungamento del salotto interno per godere dello spazio esterno tutto l'anno.
All'interno troviamo soffitti a volta catalani e pavimenti in tufo.
L'aspetto country e sofisticato è dato dai mobili dal carattere rurale, dalle stoffe grezze e dai colori pastello.








credits el mueble

Felice giornata amiche.
Mina&Laura

giovedì 12 novembre 2015

Live, love, laugh...

..."Cogli l'attimo, cogli la rosa quand'è il momento".
Perché il poeta usa questi versi?[...]
 Perchè siamo cibo per i vermi, ragazzi.
 Perchè, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare: diventerà freddo e morirà.
Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli...pieni di ormoni come voi...e invincibili, come vi sentite voi...Il mondo è la loro ostrica, pensano di essere destinati a grandi cose come molti di voi.
I loro occhi sono pieni di speranza: proprio come i vostri.
Avranno atteso finchè non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale?
 Perché vedete, questi ragazzi ora sono concime per i fiori.
 Ma se ascoltate con attenzione li sentirete bisbigliare il loro monito.
 Coraggio, accostatevi!
Ascoltate! Sentite?!
"Carpe, carpe diem",
"Cogliete l'attimo, ragazzi",
"Rendete straordinaria la vostra vita"!...
(da L'attimo fuggente)




Credits web

Ancor oggi quando leggiamo le celebri frasi di questo film, i brividi percorrono la pelle...non sappiamo se sulla Terra c'è ancora qualcuno che non ha visto L'attimo Fuggente, ma se così fosse, vi porga rimedio immediato perché è un film struggente e straordinario.
E ricordiamo ogni giorno, ogni ora della nostra vita il Carpe Diem...rendiamo straordinaria la nostra vita!

Mina&Laura 

martedì 10 novembre 2015

Un amico come Henry.

È  la storia vera, commovente e meravigliosa raccontata dalla mamma di Dale, un bambino autistico; taciturno, irritabile ed incapace di comunicare. Per anni, i genitori si scontrano con una burocrazia folle e bizzarra e, per anni, tentano invano  qualsiasi cosa nella speranza di ottenere un piccolo progresso.
 Ma nel mondo di Dale,  non è  permesso entrare! 
Finché  Henry, un meraviglioso cucciolo di Golden retriver, sotto gli occhi increduli della sua famiglia, insegna a Dale ad uscire dal suo isolamento  e a diventare  il brillante giovane uomo che è oggi. 
Vi troverete più volte con le lacrime agli occhi, per capire, se mai ce ne fosse ancora bisogno,  che dove non arriva la scienza  e la medicina, arriva l'amore con quattro zampe e tanto pelo.

《Henry mi ha accompagnato attraverso tutta l'infanzia, e per questo  motivo sono stato in grado di aiutarlo, quando ha avuto bisogno di me. È  stata la cosa più  difficile che ho dovuto fare,  ma grazie a lui non sono più  spaventato dal pensiero e dalla responsabilità  di essere adulto. Ho deciso che per il resto della mia vita non deluderò mai il mio cane,  che sarà  orgoglioso di me,  come io lo sarò  di lui.》
Dale Gardner


《È  nel suo mutismo che risiede lo sconfinato valore di un cane; con lui ci si sente in pace, senza che le parole giochino scherzi crudeli...Sono quelli i momenti per un cane,  quando, con l'anima adorante che s'irradia  dai suoi occhi, sente che stai  realmente pensando a lui》
J. Galsworthy

Mina&Laura