"il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni"

sabato 30 aprile 2016

Dedicarsi ad un blog.

Un blog ha bisogno di cure...devi preparare gli articoli, fotografare oggetti e cercare di trasmettere l'essenza di cui si è fatti!
Capita quindi che in casa nostra si parta con macchina fotografica e oggetti vari destinati al post da pubblicare...
Si cerca la luce giusta...e poi si comincia...
Metti, togli, gira, sposta...no non mi piace...prova a girarlo così...no, metti la cassetta sotto...gira lo specchio...aggiungi la cornice...
Poi le fotografie finiscono in stand-by finchè si aggiunge la firma del blog...
Ed infine si deve preparare un post vero e proprio!
A volte i post non sono inerenti allo stile shabby, ma parlano di cose e oggetti che amiamo, parlano di ricordi e di ciò chè siamo.
 A volte lo scritto è inerente alle fotografie, a volte invece viene scritto tutt'altro!
A volte vi raccontiamo un pezzo di noi ed altre volte invece scriviamo semplici frasi che amiamo!
Ma la cosa bella è che tutto il nostro lavoro arriva poi nelle vostre case sparse per il mondo...ed è così che leggete ancora un po' di noi e della nostra passione amiche!








Le sorelle MiLa

giovedì 28 aprile 2016

Un pò di azzurro serenity!

Siamo nell'arcipelago svedese in questa casa in perfetto scandinavian style.
Con una nota leggera di colore sono stati dipinti i muri con finitura opaca, mentre per la living room è stato usato un rosso vibrante ed energico.
Lo stile gustaviano di alcuni mobili è mixato con dei pezzi moderni miscelandosi perfettamente nell'insieme.
Ricca di mobili pregiati, come i divani che risalgono al 17 secolo, data in cui fu costruita questa splendida farmhouse, ha alcuni dettagli come il lampadario in Art Nouveaux e il leggendario Mora clock, che fanno di questa dimora un rifugio sicuro.











credits HouseBeautiful

MiLa

martedì 26 aprile 2016

E' davvero arrivata!!

E' arrivata con i suoi colori ed i suoi fiori. Con il sole che ti scalda la pelle. E' arrivata con il vento che sparge i pollini. E' finalmente arrivata e noi, non potevamo essere più contente...
Con lei sono arrivati anche i lavori in giardino, ma francamente ne avevamo una voglia matta. Piantare fiori, strappare erbacce e vedere ancora una volta, la natura fare il suo fantastico corso.
Vedere l'erba del giardino che cresce smisuratamente ed il prato tutto spelacchiato dell'inverno, colorarsi del più brillante dei verdi. Vedere fiori che non ricordavi più d'avere, far capolino dalla terra con le loro foglioline e boccioli. Rimettere le tende al gazebo, riposizionare cuscini e lanterne...
Tutto sta riprendendo forma dopo il letargo invernale.
E ancora una volta noi siamo spettatrici di tutto questo incanto!!






Buona primavera a tutti.
Le sorelle MiLa

sabato 23 aprile 2016

Con Christo cammineremo sulle acque!!!

No amiche, non siamo impazzite...
Christo Vladimirov Yavachev, l'artista bulgaro di fama mondiale di land art è approdato sul lago d'Iseo.
 Si, proprio lui, ha scelto il lago d'Iseo per realizzare una delle sue famosissime opere.
Nasce nel 1935 in Bulgaria e negli anni 50 studia pittura, disegno, architettura, scultura.
Vive a Parigi, Praga, Vienna per stabilirsi definitivamente a New York.
 A Parigi incontra sua moglie Jeanne Claude de Guillebon e con lei da vita ad innumerevoli progetti e studi.
Un unione grandiosa che non si interrompe nemmeno con la morte di lei, nel 2009.
Infatti anche il progetto della passerella sul lago d'Iseo, (ancora non si sapeva che sarebbe stata sul lago d'Iseo!) come innumerevoli altre opere, furono studiate e progettate insieme decine di anni fa.
Tutt'ora l'artista, alla presentazione delle sue opere, parla al plurale.
Si fa conoscere al mondo per i suoi "wrapped objects" cioè oggetti impacchettati.
 Comincia con l'impacchettare oggetti piccoli come lattine, sedie, scatole, bottiglie avvolte da tessuto cerato e spago. Ha imballato praticamente di tutto. Dalle fontane, monumenti, montagne...

Per citarne alcuni...
Imballa, con l'aiuto di vari studenti, Il Museo d'Arte Contemporanea di Chicago.
 A Sidney realizza circa 1.5 km di impaccaggio di una costa rocciosa con 304.00 mq di tessuto legato con 58 km di corde di nylon. Dopo 28 mesi di lavoro, nel Colorado, dispiega 394 mt di larghezza una tenda polyamide arancione che sbarra il fondo della vallata tra due fianchi rocciosi. Dopo poco dalla fine della realizzazione dell'opera, viene smontata per il vento a 100 km orari.
 A Parigi impacchetta il Pont Neuf con l'utilizzo di 40.000 mq di tela e 13.000 mt di corda.
Con il progetto "The Umbrellas, project for Japan and Western U.S.A" vuole collegare tra di loro Giappone ed ovest degli Stati Uniti in una linea ideale formata da 3.000 ombrelloni di forma ottagonale, talora raggruppati, talora distanziati gli uni dagli altri.

Secondo la concezione di Christo gli oggetti di tutti i giorni possono diventare degli oggetti di vero interesse per l'arte senza distinzione di forma e bellezza.
Le vaste realizzazioni nascono per essere temporanee e non modificano durevolmente il paesaggio. L'artista all'inizio della sua carriera, prese ispirazione da "L'enigma di Isidore Ducasse" dove una macchina per cucire, è avvolta in una coperta con dello spago di Man Ray, che utilizzava l'impacchettamento come maniera per rendere il mistero che avvolge l'oggetto nella civilità.
 Le opere di Christo e Jeanne Claude sono un intervento che richiede una forte progettualità e uno studio accurato del territorio, delle scelte artistiche adatte al luogo, ma è un operare che non entra in conflitto con questo, è anzi un'azione che sottolinea e cambia l'ambiente per attirare l'attenzione.






Ora, è arrivato a noi...
Qualche numero per intenderci...
Attesi 500 mila visitatori che dal 18 giugno al 3 luglio arriveranno da ogni parte del mondo per l'ultima opera del performer.
 "The Floating piers" questo il nome dell'opera, è una passerella galleggiante di 3 km sul lago d'Iseo, percorribilie di giorno e di notte. 200 mila sono i blocchi galleggianti che la compongono.
15 milioni spesi totalmente dall'artista per la realizzazione di quest'opera che darà lavora a 750 persone tra accoglienza, sicurezza, operai.

Nel primo giorno di prenotazione on-line la vendita record di biglietti è stata di 6.200. (Su questo punto non siamo riuscite a fare molta chiarezza!  Nel senso che sul comunicato stampa dell'artista si sottolinea il fatto che tutto sarà  gratuito e non vi sarà  nessun biglietto acquistabile.  Poi invece, su altri siti, c'è la vendita on line.  Quindi amiche, sull'argomento biglietti,  poniamo un bel punto interrogativo! )
I posti per pernottare sul luogo e dintorni sono già prenotati per l'88%.
Il legame tra Christo e Iseo nasce dall'amicizia che unisce l'artista alla famiglia bresciana  Beretta (si proprio loro, i produttori di armi!) proprietari tra l'altro dell'isolotto di San Paolo, anch'esso destinato ad essere circumnavigato dalla passerella.
Perché è nata quest'opera?!
"Da anni pensavamo a qualcosa del genere: ci ha colpito l'atmosfera carica di nostalgia del lago ma anche il fatto che non sia preso d'assalto dal turismo.
Il significato dell'opera?!
"Nessuno. Sedetevi sulla passerella e godetevi i suoi dolci movimenti"










credits google

Arrivederci quindi su "The Floating piers" amiche. Buon weekend!

MiLa


giovedì 21 aprile 2016

Che ne dite di fare un orto?!

In questi ultimi anni, sarà per la crisi economica o per la voglia di avere frutta e verdura biologica, ma creare un orto in casa o sul balcone, conta ogni giorno dei "seguaci" in più.
La voglia di creare uno spazio nella quale veder fiorire i propri frutti dopo le innumerevoli cure e poi portarli sulla nostra tavola, dà sicuramente una bella gioia.
Che poi si disponga di un giardino o solo di un balcone poco importa, l'importante è l'inventiva e la voglia di dedicarsivi.
Infatti ultimamente, anche chi dispone di poco spazio come un balcone può crearsi un bell'orticello anche solo di erbe aromatiche con l'aiuto di vasi di zinco, di terracotta o di cassette in legno, o ancora un'ottima idea, è data dai giardini o orti verticali che impegnano sicuramente meno spazio e sono anche scenografici.
Io, nel mio piccolo, l'anno scorso, ho fatto il mio primo orto...in un piccolo spazio in giardino ho piantato pomodori di 4 specie diverse, 1 piantina di melanzane, una di cetrioli, una di peperoni ed infine una di peperoncini. Tutte le piante han dato i loro frutti, la mia piccola produzione di pomodori mi ha sfamato per tutta l'estate, mentre le altre piante han dato si i loro frutti, ma essendo state piantate un po' tardi, non sono giunte a completa maturazione per l'arrivo del freddo.
Pazienza, quest'anno ci ritento!!
Mentre per mia sorella il discorso è diverso nel senso che il suo spazio è molto più grande, quindi la sua produzione è maggiore e a volte, ridicola! Si perché, per mancanza di tempo o perchè semplicemente se ne scordano, non raccolgono la verdura tutti i giorni e ci si trova così con delle zucchine e delle melanzane che sembrano pompate con gli estrogeni!!! Ah ah ah...










Credits google


MiLa

martedì 19 aprile 2016

Palazzo Frizzoni.

Il 20 marzo ci trovavamo a Bergamo e abbiamo visitato uno dei 900 luoghi aperti al pubblico in occasione della giornata FAI, Fondo Ambiente Italiano, solitamente chiusi al pubblico.
Palazzo Frizzoni, oggi sede del Municipio, è opera dell'architetto Vantini.
 In stile neoclassico, risale fra il 1836 e 1840. All'interno dopo il portone d'entrata si apre un portico con otto colonne. Il palazzo ospita l'aula consiliare decorata dagli allievi dell'Accademia Carrara. Nelle varie sale, interessanti pavimenti a mosaico veneziano e decorazioni a stucchi per gli affreschi. Molto belle le tappezzerie dell'ottocento fatte in Francia su apposita ordinazione.
  Al piano terra, la Sala Caccia, dove i signori si cambiavano prima di entrare a palazzo e, al piano nobile, la Sale degli Specchi, meravigliose entrambe.
Sorgendo sull'area del cinquecentesco convento di Santa Lucia e Sant'Agata, Palazzo Frizzoni al suo interno, aveva una giardino all'inglese che i monaci avevano adibito ad orto di erbe officinali e frutti della terra per il fabbisogno del convento.
Ci siamo immerse in un ricordo che immaginava i monaci chini sulle loro erbe, con i loro cesti, nella quiete della citta di quegli anni, tra il rumore di calessi e dame a passeggio.
 Oggi vi è un parco pubblico di dimensioni molto ridotte rispetto all'originale.
Un elogio particolare agli allievi del Liceo Linguistico Statale "Giovanni Falcone" di Bergamo, apprendisti ciceroni che hanno guidato le visite.
Questo posto è stato davvero una piacevole sorpresa e noi, abbiamo imparato qualcosa in più sulla nostra città.












MiLa