No amiche, non siamo impazzite...
Christo Vladimirov Yavachev, l'artista bulgaro di fama mondiale di land art è approdato sul lago d'Iseo.
Si, proprio lui, ha scelto il lago d'Iseo per realizzare una delle sue famosissime opere.
Nasce nel 1935 in Bulgaria e negli anni 50 studia pittura, disegno, architettura, scultura.
Vive a Parigi, Praga, Vienna per stabilirsi definitivamente a New York.
A Parigi incontra sua moglie Jeanne Claude de Guillebon e con lei da vita ad innumerevoli progetti e studi.
Un unione grandiosa che non si interrompe nemmeno con la morte di lei, nel 2009.
Infatti anche il progetto della passerella sul lago d'Iseo, (ancora non si sapeva che sarebbe stata sul lago d'Iseo!) come innumerevoli altre opere, furono studiate e progettate insieme decine di anni fa.
Tutt'ora l'artista, alla presentazione delle sue opere, parla al plurale.
Si fa conoscere al mondo per i suoi "wrapped objects" cioè oggetti impacchettati.
Comincia con l'impacchettare oggetti piccoli come lattine, sedie, scatole, bottiglie avvolte da tessuto cerato e spago. Ha imballato praticamente di tutto. Dalle fontane, monumenti, montagne...
Per citarne alcuni...
Imballa, con l'aiuto di vari studenti, Il Museo d'Arte Contemporanea di Chicago.
A Sidney realizza circa 1.5 km di impaccaggio di una costa rocciosa con 304.00 mq di tessuto legato con 58 km di corde di nylon. Dopo 28 mesi di lavoro, nel Colorado, dispiega 394 mt di larghezza una tenda polyamide arancione che sbarra il fondo della vallata tra due fianchi rocciosi. Dopo poco dalla fine della realizzazione dell'opera, viene smontata per il vento a 100 km orari.
A Parigi impacchetta il Pont Neuf con l'utilizzo di 40.000 mq di tela e 13.000 mt di corda.
Con il progetto "The Umbrellas, project for Japan and Western U.S.A" vuole collegare tra di loro Giappone ed ovest degli Stati Uniti in una linea ideale formata da 3.000 ombrelloni di forma ottagonale, talora raggruppati, talora distanziati gli uni dagli altri.
Secondo la concezione di Christo gli oggetti di tutti i giorni possono diventare degli oggetti di vero interesse per l'arte senza distinzione di forma e bellezza.
Le vaste realizzazioni nascono per essere temporanee e non modificano durevolmente il paesaggio. L'artista all'inizio della sua carriera, prese ispirazione da "L'enigma di Isidore Ducasse" dove una macchina per cucire, è avvolta in una coperta con dello spago di Man Ray, che utilizzava l'impacchettamento come maniera per rendere il mistero che avvolge l'oggetto nella civilità.
Le opere di Christo e Jeanne Claude sono un intervento che richiede una forte progettualità e uno studio accurato del territorio, delle scelte artistiche adatte al luogo, ma è un operare che non entra in conflitto con questo, è anzi un'azione che sottolinea e cambia l'ambiente per attirare l'attenzione.
Ora, è arrivato a noi...
Qualche numero per intenderci...
Attesi 500 mila visitatori che dal 18 giugno al 3 luglio arriveranno da ogni parte del mondo per l'ultima opera del performer.
"The Floating piers" questo il nome dell'opera, è una passerella galleggiante di 3 km sul lago d'Iseo, percorribilie di giorno e di notte. 200 mila sono i blocchi galleggianti che la compongono.
15 milioni spesi totalmente dall'artista per la realizzazione di quest'opera che darà lavora a 750 persone tra accoglienza, sicurezza, operai.
Nel primo giorno di prenotazione on-line la vendita record di biglietti è stata di 6.200. (Su questo punto non siamo riuscite a fare molta chiarezza! Nel senso che sul comunicato stampa dell'artista si sottolinea il fatto che tutto sarà gratuito e non vi sarà nessun biglietto acquistabile. Poi invece, su altri siti, c'è la vendita on line. Quindi amiche, sull'argomento biglietti, poniamo un bel punto interrogativo! )
I posti per pernottare sul luogo e dintorni sono già prenotati per l'88%.
Il legame tra Christo e Iseo nasce dall'amicizia che unisce l'artista alla famiglia bresciana Beretta (si proprio loro, i produttori di armi!) proprietari tra l'altro dell'isolotto di San Paolo, anch'esso destinato ad essere circumnavigato dalla passerella.
Perché è nata quest'opera?!
"Da anni pensavamo a qualcosa del genere: ci ha colpito l'atmosfera carica di nostalgia del lago ma anche il fatto che non sia preso d'assalto dal turismo.
Il significato dell'opera?!
"Nessuno. Sedetevi sulla passerella e godetevi i suoi dolci movimenti"
credits google
Arrivederci quindi su "The Floating piers" amiche. Buon weekend!
MiLa